Ultimamente si parla moltissimo del Superbonus 110% per il clima di confusione e incertezza che si sta creando intorno a questo tipo di incentivo. L’argomento più dibattuto è rappresentato dai limiti temporali riguardanti gli immobili unifamiliari. La normativa, al momento, prevede un termine dei lavori entro il 31 dicembre 2022 e un avanzamento del 30% entro il 30 giugno 2022. Quest’ultima scadenza verrà probabilmente prorogata grazie alla richiesta di diverse parti politiche in Parlamento (che domandano anche norme di ulteriore sostegno alla cessione del credito). Facciamo un po’ di chiarezza intorno alla questione.
Gli Ecobonus, e in particolare il Superbonus 110%, rappresentano un’opportunità unica che permette di rientrare della spesa per una quota consistente di quanto sostenuto. Infatti, diversamente da come si pensa, il concetto di “lavori gratis, senza spendere un euro” continua a rivelarsi solo uno slogan. Per accedere agli incentivi è necessario verificare la sussistenza di determinate condizioni tecniche e urbanistiche del proprio immobile. E, solo poi, valutare quali interventi è opportuno attuare e in che misura è possibile richiedere le agevolazioni. Dunque la possibilità di una ristrutturazione totalmente gratuita è solo un’illusione ma, nonostante ciò, occorre pensare agli Ecobonus come un’opportunità per fare un passo verso un futuro più green, ma anche migliorare il proprio comfort abitativo e progettare un risparmio a lungo termine.
Come? Per prima cosa, dati alla mano, nel processo di riqualificazione energetica del patrimonio italiano gli interventi sugli immobili unifamiliari rappresentano un passaggio obbligato. Milioni di unità hanno ampi margini di miglioramento: una casa con livelli di efficienza energetica critici (Classe G, il 90% degli immobili italiani) consuma 5 volte più di una casa in Classe A, che vuol dire 90% consumi in meno (con impatto in bolletta non indifferente). Dunque è l’energia a costare troppo o siamo noi a sprecarla? Di conseguenza, visto anche l’attuale contesto di rincaro delle spese energetiche, è fondamentale impegnarsi per cercare tutti insieme di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni CO2 entro il 2050.
Ma il clima di incertezza intorno alle scadenze non aiuta il processo di realizzazione: molte famiglie sono preoccupate di partire, non sapendo se riusciranno a terminare i lavori usufruendo degli incentivi promessi dallo Stato. In questa logica è mancata una pianificazione di lungo periodo: i limiti continuano a essere rivisti e prorogati di sei mesi in sei mesi, creando precarietà e confusione. Infatti manca una data termine definitiva riguardante non tanto la realizzazione dei lavori (in parte o interamente) ma l’accesso agli incentivi.Eppure, al di là di questi continui ripensamenti, non si può rimanere fermi rischiando di perdere tempo. Perciò noi di MyEcobonus abbiamo deciso di venire incontro ai clienti rimodulando la nostra offerta, tramite due servizi: un prodotto Ecobonus (che peraltro ha scadenza più lunga) e un prodotto Superbonus modificato. Quest’ultimo nasce dalla decisione di rischiare insieme ai nostri clienti, certi che i vantaggi del nostro check up per la realizzazione di un piano chiaro e comprensibile per la riqualificazione, vadano oltre la sola massimizzazione degli incentivi fiscali.